del lavoro nell'era del mercato globale

Avendo letto che le famiglie italiane interessate a questa ‘rivoluzione’ sono circa 20 milioni, stimando un costo medio dell’apparecchio di 50 euro e sommandoci un paio di prese ‘scart’ si arriva alla spesa media di 60 euro che comporta un giro di affari di un miliardo e duecento milioni di euro.
Non è un gioco di parole: è il lavoro (cioè l’impresa, la capacità di fare e di produrre) che crea ricchezza e occupazione, non il contrario.
Eppure, un politico si vanta che,per merito suo, l’Italia è la la prima nazione che l’ha adottato, ma l’Italia ha bisogno di primati molto più seri,vedi disoccupazione giovanile e non.Il soggetto,però,facendosi forte del suo ingente patrimonio,non ha fatto i conti nelle le tasche degli Italiani,i quali si troveranno costretti,loro malgrado,a spendere forse tutta la 13/ma in nuovi televisori,decoder,videoregistratori antenne e quant’altro,il tutto a beneficio degli amici degli amici:industriali e rivenditori.Mi sa che in Italia si pensi solo a far guadagnare fior di quattrini alle solite categorie protette dal politico,a danno delle categorie meno abbienti.
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Fonte: www.gazzettino.it

del lavoro nell'era del mercato globaleultima modifica: 2010-12-20T19:35:26+01:00da santuzzo123
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