Così i talebani si preparano al grande attacco

«La pacifica guerra degli italiani», l’ha chiamata il Washington Post: gli astucci per i bambini, la legna per le moschee, i sacchi da 80 chili di riso e fagioli e zucchero per 1.600 famiglie, le visite mediche e la ginecologa che alza i burka, il dentista a domicilio, i ventiquattro pozzi d’acqua e tutto quel che il contingente italiano s’è inventato da quand’è qui.
Per l’offensiva contro la Nato sono pronti seimila jihadisti, annuncia ogni giorno il contabile dei kamikaze, Mullah Dadullah: duemila aspiranti suicidi bell’e pronti, gli altri a contratto di formazione, e poi nuovi lanciarazzi e volontari in arrivo, «perché più aumenta il numero di cristiani ed ebrei che ci combattono, più il popolo afgano si unirà a noi».
Non solo per colpa loro: se allo stesso check-point un militare Nato costa 5 mila dollari al mese, mentre un poliziotto di Kabul ne prende 60 e nessuno pensa che in fondo rischia lo stesso, o di più; se dall’oppio afgano sono derivate 672 tonnellate di eroina, il 49 per cento in più dell’anno precedente, il 90 per cento del mercato mondiale; se al business partecipano qaedisti e talebani, signori della guerra e governo; se il capo della polizia è un signore che collabora, contemporaneamente, con le narcomafie e con le società texane di bodyguard incaricate di proteggere i cantieri stranieri; se le cose stanno così, chi può ancora dire che questa primavera saranno le forze afgane «supportate dalla Nato» a fermare l’attacco’
Fedeli al Condoleezza-Rice-pensiero del «conquistare i cuori e le menti», vendiamo l’immagine collaudata della brava gente che asfalta e ascolta, salviamo un po’ di faccia a un Occidente che in cinque anni di «Enduring Freedom» ha mandato in Afghanistan la minore quantità d’aiuti mai vista in un dopoguerra.

Fonte: www.corriere.it

Così i talebani si preparano al grande attaccoultima modifica: 2011-04-14T17:05:15+02:00da santuzzo123
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